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mercoledì 28 ottobre 2015

Primi successi per l'elettronica biodegradabile


Tenere il passo con le novità in campo tecnologico ci costringe a un incessante produzione di rifiuti RAEE ovvero tutti gli elettrodomestici, cellulari, computer e dispositivi di uso comune. 
Numeri davvero enormi, infatti solo nel 2014 il mondo ha prodotti 41 milioni tonnellate di questi rifiuti. Ognuno è portato a cambiare smartphone quasi ogni anno, l'obsolescenza programmata da una spinta maggiore a tutto questo, ma se i rifiuti elettronici possono essere in qualche modo riciclati, alcune parti sono difficilmente recuperabili. 


Da qui l'idea dell'Università del Missouri di realizzare display a base di componenti organici, in grado di deteriorarsi nell'ambiente senza produrre inquinamento. Alla base di questa elettronica biodegradabile ci sono i peptidi, composti proteici che combinate con nano strutture e polimeri blu luminescenti possono essere utilizzati per creare la luce blu necessaria per i display, questo però è solo il primo passo, infatti per ottenere schermi completamente funzionanti bisogna ottenere un risultato similare con polimeri luminescenti verdi e rossi. 
L'innovazione, la ricerca a funzione di una tecnologia più ecofriendy è sicuramente la strada da percorrere per non finire sommersi dai rifiuti. O forse dovremmo cambiare la nostra percezione degli oggetti hi tech, dando un valore più durevole a quello che acquistiamo. 

Voi cosa ne pensate? Meglio una tecnologia smart, versatile, aggiornabile e resistente nel tempo o un ricambio incessante anche se smaltibile e biodegradabile? In cosa investireste?

133 anni di cambiamenti climatici in musica


Trasformare le temperature in note, riassumere gli ultimi 133 anni di cambiamenti climatici grazie alla musica. 
Vi sembra impossibile? Eppure un team di musicisti e un professore di geografia del Minnesota ci sono riusciti insieme agli alunni della scuola di musica dell'ateneo. 
L'idea nata dallo studente Daniel Crawford ha permesso di attribuire ogni variabile climatica a una nota e ogni strumento a una parte specifica dell'emisfero, dando origine a una vera e propria sinfonia: Planetary Bands, Warming World.  

Il risultato è sorprendente ed estremamente interessante, infatti se all'inizio la melodia che rappresenta il 1880 è più bassa, col passare del tempo e di conseguenza gli anni le tonalità più alte aumentano esponenzialmente fino ad arrivare al 2014, dove il suono del violino, che rappresenta l'artico si fa più stridulo. 
Ciò significa un aumento preoccupante della temperatura a Polo Nord dovuto al riscaldamento globale.
La musica ci aiuta a comprendere meglio un processo inesorabile e apparentemente invisibile, questo progetto consente di sentire con le nostre orecchie il messaggio che il Pianeta ci sta dando. Ma come facciamo a far tornare la melodia più dolce e gradevole?

Vi lasciamo alla sinfonia che riassume le variazioni climatiche dal 1880 al 2014 e alla riflessione su un emergenza sempre più attuale.