twitterfacebookgoogle plusrss feedemail

venerdì 29 luglio 2011

Come si prepara una valigia ecosostenibile?

Accessori green per una valigia ecofriendly
Non sapete cosa mettere il valigia? Niente paura ci pensiamo noi! Dopo il post sui viaggi green ecco piccola guida per aiutarvi a partire con tutto ciò che vi serve per un bagaglio ecologico.
Vi abbiamo chiesto quali oggetti ecofriendly non possono mancare nelle vostre borse, quali cose sono irrinunciabili per vivere al meglio nel maggior rispetto di se stessi e l’ambiente e indovinate quali hanno vinto?


solari ecobio: attenzione ai filtri
Il solare ecobio! Compagno indispensabile per le lunghe giornate al sole, non deve mai mancare sia che andiate in montagna, campagna o al mare. La pelle è importante per questo la sua protezione viene al primo posto. Ovviamente la scelta del prodotto che ci spalmiamo addosso deve essere ben ponderata tutto l’anno, ma in estate ancora di più. Sono importanti i filtri solari che possono essere fisici o chimici, questi ultimi purtroppo non sono ecocompatibili. Queste sostanze se rilasciate in mare rischiano di inquinare l’ecosistema, alcune sono dannose per l’uomo in maniera diretta. I filtri fisici o minerali sono preferibili, le formule con ossidi zinco o titanio possono essere una soluzione, così come quelle arricchite di sostanze emollienti e nutritive. Trovare un buon solare è difficile, leggere l’INCI è spesso complesso soprattutto per chi non è allenato. Questo piccolo vademecum può aiutarvi nella ricerca.
Ai primissimi posti della nostra lista ci sono capi in cotone (meglio se organico) ecologic chic. Con il caldo la pelle ha bisogno di respirare e il cotone è uno dei materiali naturali più indicati per favorire la traspirazione. Ci sono capi realizzati con cotone coltivato in piantagioni etiche e biologiche. Anche le grandi catene di negozi low cost hanno ideato una linea ad hoc per accontentare tutte le tasche.
Nella classifica dei nostri oggetti imperdibili si posiziona al terzo posto un accessorio antico, usato sempre di meno: la spugna. Ci sono aspri dibattiti in merito, alcuni l’accusano di fare troppa schiuma. Noi pensiamo che con poche gocce di prodotto o una strofinata di saponetta sia possibile sfruttare al massimo l’azione pulente. 

La spugna o meglio la manopola in tessuto aiuta a ridurre lo spreco d’acqua, spegniamo il getto della doccia, insaponiamoci e poi sciacquiamo. Un modo rapido, efficace ed economico. Una dritta in più: infila la saponetta dentro la manopola, o un sacchettino di stoffa, potrai utilizzarla fino alla fine, anche se è ridotta ad un ossicino di seppia.

La spugna sarebbe inutile senza un buon detergente. Al bagno schiuma commerciale è meglio preferire la saponetta, quella artigianale è l’ideale. Ricche di sostanze naturali, come l’olio essenziale, gli estratti e i burri vegetali i saponi naturali sono quello che ci vuole per togliere via la salsedine e i residui di crema senza impoverire la pelle. In più non scordiamoci che è molto più pratica da mettere in valigia!

Sul mercato esistono oggetti ingegnosi e versatili per aiutarci in modo intelligente, uno di questo è il telo in microfibra. I tessuto di cui sono composti sono sinteticissimi, spesso derivati da materie plastiche riciclate il principio di realizzazione infatti, è lo stesso del pile. Non sarà certo naturale come il cotone ma è la soluzione ideale per ridurre al minimo il lavaggio. Basta poco per sciacquarlo e si asciuga in un lampo, il suo peso inoltre è irrisorio. Possiamo usarlo oltre ad asciugarci, per ripararci da freddo o dal vento.
Borraccia orchidee - wearunique.com

Da raggruppare nello zainetto da buon ecoviaggiatore ci sono tanti piccoli alleati. La borraccia, già consigliata più volte, è utilissima per mantenere più fresca l’acqua o la vostra bevanda preferita, ma soprattutto ci libera dalla schiavitù delle bottigliette inquinanti e care. Se l’acqua nel luogo dove andiamo in villeggiatura è buona e potabile, basterà riempirla direttamente dal rubinetto e portarla con noi!
Se andate in campeggio o vi inoltrerete in sentieri poco illuminati, o zone prive di lampioni la torcia a manovella sarà una compagna fidata. Niente pile, un minimo sforzo per caricarla e avrete luce in modo continuo. Lo stesso meccanismo a dinamo può essere applicato ai rasoi, i maschietti potranno curare il proprio aspetto persino nella giungla!


Carica batteria solare - www.ecocorner.it
Un gadget davvero geniale per i patiti del cellulare è il carica batteria a energia solare. Ha un adattatore mini usb, quello utilizzato dai modelli più diffusi e si carica in maniera semplice …a patto che ci sia il sole, ovviamente! 

Porta la sporta anche in vacanza, potrai fare la spesa, contenere il cibo per le trasferte, riporre i rifiuti dopo le scampagnate e poi una volta svuotata piegarla, riporla e riutilizzarla tutte e volte che vuoi.
Il contenitore per eccellenza quando si parla di vacanze è uno solo: la valigia. 

Un tempo si usavano quelle di cartone mediamente ecologiche, ora abbiamo i trolley. La cosa più importante quando si sceglie una valigia è la leggerezza. Il peso infatti è un fattore essenziale quando si viaggia, per questo evita di portare con te il superfluo.
Razionalizza i vestiti pensando a quelli che realmente userai, lascia a casa il phon se vai al mare, evita oggetti poco utili e ingombranti. Viaggiare leggeri permette di risparmiare carburante e ti offre più comodità, meno problemi se sei costretto a viaggiare in aereo, maggior praticità se ti sposti in treno. Le nuove tecnologie hanno permesso di realizzare polimetri o materiali resistenti ed estremamente leggeri, alcuni realizzato a emissioni ridotte, ma se non hai una valigia all’ultimo grido non correte a comprarne una nuova, chiedi prima ad amici o ai parenti più attrezzati di prestarvene una. 
La condivisione o lo scambio fa risparmiare risorse in tutti i sensi!
Il nostro elenco è finito, ci sarebbero tantissimi altri ingredienti per una valigia ecologica e sostenibile, ma ognuno ha necessità specifiche.

Articolo aggiornato il 1 giugno 2016.

martedì 19 luglio 2011

Posidonia Festival: Arte, natura e sviluppo sostenibile.


Cos’è la Posidonia oceanica? Un’importante risorsa per il mantenimento dell’ecosistema marino, salvaguardarla significa soprattutto proteggere le coste dall’erosione. Proprio da questa pianta acquatica che popola il Mediterraneo, prende il nome il festival che si terrà a Carloforte in Sardegna dal 27 al 30 luglio 2011. 
Conferenze, laboratori creativi per adulti e bambini, l'Eco Fiera e molto altro per 4 giorni all’insegna dell’arte, la natura e la sostenibilità.
Posidonia Festival quest’anno si terrà per la prima volta in Sardegna, dopo 3 edizioni svoltesi a Formentera. Il passaggio di insegne avverrà tra due isole accumunate dalla bellezza del mare e delle coste, ma anche dall’impegno nella tutela dell’ambiente e delle risorse naturali.
Il programma molto fitto prevede dibattiti sulla salute del mare e del paesaggio, incontri sullo sviluppo e l’impiego di energie alternative, laboratori di riciclo artistico, proiezioni di cortometraggi sul tema ambientale e il commercio di prodotti ecosostenibili provenienti da produzioni locali.
Tema fondamentale: il mare, elemento esplorato e vissuto anche grazie alla regata di kite surf organizzata dall'associazione ambientalista Marevivo, escursioni in barca a vela e snorkeling accompagnati da biologi e istruttori, un’occasione imperdibile per osservare da vicino i banchi di Posidonia che popolano i fondali attorno all'Isola di San Pietro.
A completare le attività diurne serate divertenti con aperitivi musicali davvero originali. Un esempio? 
Il concerto a “impatto zero” organizzato dai Colegas Velhos, il pubblico sarà coinvolto in prima persona chiamato a inforcare le biciclette e generare l’energia necessaria a illuminare l’evento.
Il Festival è organizzato dall'associazione Posidonia Project Carloforte con il supporto fondamentale di molte aziende partner, enti e onlus.
Per scoprire tutte le iniziative e prendere visione del programma dettagliato degli eventi visitate il sito internet ufficiale.
Arte, divertimento e scienza si uniscono in una cornice meravigliosa per informare e sensibilizzare i cittadini sulla fondamentale tutela del nostro pianeta!

sabato 16 luglio 2011

Lotta biologica alle zanzare: le bat-box.

Bat-box: Fonte google.

Fastidiose, pruriginose compagne della nostra estate, le zanzare sono un problema che ormai ci affligge giorno e notte. Il loro ronzare invadente impedisce il nostro riposo e la loro sete disturba il lavoro, come possiamo debellarle in maniera naturale ed ecologica?
La citronella e il geranio sono inefficaci contro le nuove guerriere venute dai tropici, le zanzariere aiutano ma alcune nemiche più furbe sono in grado di superare qualsiasi barriera, il “DDT” e affini sotto forma di spray e piastrine ci intossicano, così come la disinfestazione chimica che inquina le falde acquifere ed è svolta con la tempistica sbagliata.
Una soluzione migliore ci sarebbe; un amico golosone che potrebbe darci un valido aiuto: il pipistrello! Leggende metropolitane (false e diffamanti) vogliono questo prezioso animaletto particolarmente attratto dai capelli umani, altre lo accomunano alle figure vampiresche assetate di sangue, pochi sanno invece che i pipistrelli, ovvero i chirotteri sono ghiotti d’insetti, zanzare incluse ovviamente. In una sola notte questi “topolini alati” sono capaci di papparsene addirittura 2000! 

Individuato l’alleato, la guerra sarebbe già vinta, se non fosse per un grave problema; l’uomo è riuscito a distruggere tutti i rifugi preferiti dai pipistrelli e ora rischiano l’estinzione. Abbiamo tagliato gli alberi, eliminato i ripari, costruito case e posizionato antenne. Il rumore e il caos ha reso l’insediamento di queste creature più difficile soprattutto in città. L’uomo deve porre rimedio ai suoi misfatti al più presto. 
Negli ultimi anni le persone sono divenute più consapevoli della funzione di questi animali e anche grazie alla diffusione di rifugi artificiali studiati per dare ospitalità ai pipistrelli e favorirne il ritorno anche nei centri abitati.
Ma le bat box funzionano davvero? L’Eco dell’eco ha fatto una piccola ricerca per capire se stiamo andando nella giusta direzione e le nostre buone intenzioni saranno realmente ripagate. Abbiamo intercettato esperti e appassionati della materia per scovare preziosi consigli.
Conoscere la natura e soprattutto le abitudini di questi animali è essenziale per far sì che si avvicinino nuovamente a noi.  Grazie a Matteo Annessi e le informazioni contenute nel suo giornalino, abbiamo scoperto molte curiosità sui nostri piccoli amici.
I pipistrelli prediligono il clima caldo umido e i pertugi stretti dove nascondersi durante le ore di sole intenso, per questo le bat box sono lunghe e spesse meno di 5 cm, costruite in modo da offrire il maggior confort possibile.  
La nostra presenza e quella dei predatori naturali, cani e gatti rappresentano una vera minaccia per i chirotteri, tenere conto di questi fattori  è determinante per trovare la giusta collocazione alle bat box. 
L’installazione deve avvenire a circa 4 metri d’altezza, non su pali di metallo, preferibilmente su muri e zone tranquille poco esposte al traffico e soprattutto lontane da animali domestici. Dotatevi di bussola, le casette posizionate a sud ovest (più calde) sono le più frequentate, soprattutto dalle femmine. Se avete un giardino con vegetazione o corsi d’acqua le possibilità di insediamento crescono notevolmente.
Ascoltando le testimonianze nella rete, fanpage e forum, abbiamo riscontrato che i pipistrelli non sono attratti immediatamente dalle casette artificiali, perché? Gli esperti ricordano che le bat box sono opera dell’uomo, l'odore di "nuovo" può essere un deterrente. Posizioniamo le casette in qualsiasi momento dell’anno e aspettiamo fiduciosi, possono passare anche 2 o 3 anni prima che siano popolate, ma non scoraggiamoci.
Quanti pipistrelli riescono a condividere una box? Addirittura 50! Da non credere vero? Le mamme infatti verso maggio e giugno utilizzano il rifugio come nursery per svezzare nidiate molto numerose.
I pipistrelli sono arrivati e poi scomparsi, perché hanno lasciato il nido? Potrebbero aver scelto il luogo solo come postazione d’emergenza, forse torneranno oppure rimarrà un punto d’appoggio per altri amici.  
Non dimentichiamoci che la funzione maggiore delle bat box è la ricerca e lo studio di questi animali, la raccolta d’informazioni è essenziale, ricordatevi di compilare la scheda allegata in maniera dettagliata e inviarla agli istituti di competenza, lipu, wwf e università.
Se invece avete trovato un piccolo pipistrello caduto dal nido o orfanello non abbiate paura, prendetevi cura di lui così come amorevolmente hanno fatto altre persone. Troverete una guida dettagliata sulle procedure d’emergenza di primo soccorso nella pagina "Salviamo i pipistrelli". Latte di capra per lo svezzamento, panni caldi e tanta pazienza sono gli ingredienti giusti per salvare i piccoletti da un triste destino.

 
Di seguito troverete link utili per l’acquisto o la costruzione fai da te di bat box. Potrete richiedere maggiori informazioni e l’invio del giornalino a Matteo Annessi tramite posta elettronica.

Salvaguardare l’ecosistema e le creature che abitano il nostro pianeta è una battaglia che va combattuta con piccoli importanti gesti, conoscere, capire e approfondire le abitudini degli animali che  popolano anche le nostre città e importante. Facciamo pace con i pipistrelli e prepariamo al meglio il loro ritorno!

Altri articoli per approfondire il tema:  

Coop ha messo in vendita casette al prezzo di 22 euro, cliccate qui per saperne di più.

 

Contattaci!

Nome

Email *

Messaggio *